Quali sono i passi per richiedere un mutuo?
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Quali sono i passi per richiedere un mutuo? Di seguito cercheremo di rispondere alle più comuni domande.
In particolare: di quali documenti ho bisogno? Quanto mi costa richiedere un mutuo? Quale tasso di interesse mi conviene scegliere?
Se non trovi risposta a tutte le tue domande, ci puoi contattare direttamente.
Documenti richiesti dalla banca
• Documenti personali. Copia della Carta d’Identità/ Passaporto. Codice Fiscale.
• Certificazione dei redditi. Se dipendente copia delle ultime tre buste paga. Il lavoratore autonomo presenterà copia degli estratti conto degli ultimi tre mesi. Dichiarazione dei redditi (almeno le ultime due): Modello 730 – Modello Unico – Cud- F24
Documenti relativi alla proprietà
Oltre ai documenti che attestano la tua capacità di reddito e di conseguenza di rimborsare il prestito richiesto, la banca chiede anche i documenti relativi alla proprietà che stai per acquistare e su cui verrà iscritta ipoteca a garanzia.
In linea di massima.
• Ultimo titolo di provenienza
• Catasto – planimetrie
• Copia della licenza di costruzione e qualsiasi altro lavoro che è stato eseguito successivamente sulla proprietà
• Contratto preliminare di compravendita, dove vengono riportate le condizioni di pagamento e tutti i dettagli dell’accordo.
Tra i servizi offerti dalla nostra agenzia seguiamo anche le regolarità e la verifica tecnica dell’immobile oggetto di compravendita.
Quanto costa richiedere un mutuo?
Tra le spese che vanno considerate quando si richiede un mutuo abbiamo la perizia.
In sostanza un tecnico, incaricato dalla banca, redige una relazione tecnica sull’immobile, attribuendo un valore alla proprietà e verificando la correttezza della documentazione prodotta. Il costo medio è compreso tra 400 / 1.000 euro, a seconda del lavoro svolto e del valore della proprietà.
In secondo luogo il costo del nel notaio. Oltre all’atto notarile per l’acquisto, devi aggiungere l’atto notarile per scrivere l’ipoteca. Consulta anche il nostro articolo ” Come acquistare una casa”
Infine la somma erogata è soggetta all’imposta sostitutiva. Questa imposta, pur essendo dovuta dal contribuente, viene trattenuta direttamente dalla banca dal totale del prestito concesso. In pratica è lo 0,25% dell’importo totale se la nuova casa diventa la casa di residenza, o il 2,00% negli altri casi. L’imposta sostitutiva è un’imposta opzionale. Il pagamento della stessa può essere fatto in sostituzione del pagamento di altre tipologie di imposte. Il pagamento dell’imposta sostitutiva consente infatti di evitare alcune altre imposte, come quelle ipotecarie o l’imposta di registro. Per questo a volte vale la pena di valutare quale sia la più conveniente e chiederne quindi l’applicazione.
Invece, grazie alla Legge Bersani, l’estinzione anticipata totale o parziale del mutuo non prevede più alcuna penalità. Lo stesso dicasi per la cancellazione dell’ipoteca iscritta.
Tasso di interesse: fisso, variabile o misto?
Al giorno d’oggi, la richiesta di un mutuo è veramente interessante, considerato i livelli bassi dei tassi di interesse.
La terza domanda importante riguarda il tasso di interesse. Qual è il tasso migliore? Tasso fisso, variabile o misto?
Per vedere le condizioni in essere e quali sono i migliori istituti di credito che le applicano, consiglio di consultare il sito mutuionline.
Oggi la differenza tra fisso e variabile non è molto rilevante. Per ciò chi sceglie il tasso fisso ha la sicurezza di una rata mensile stabile per l’intera durata del prestito.
Al contrario il tasso variabile segue l’andamento del tasso e gli importi mensili avranno la tendenza ad aumentare e diminuire.
Diversamente il tasso misto è una combinazione dei due, dandoti la possibilità di passare dal tasso fisso a quello variabile (o viceversa) in base alle condizioni contrattuali preimpostate.