
Ville liberty Brunate: Dove l’Architettura Diventa Poesia del Paesaggio
Ci sono luoghi in cui l’architettura non si limita a occupare lo spazio: lo interpreta, lo accarezza, lo esalta. Brunate, incastonato sopra Como come un balcone naturale affacciato sul lago, è uno di questi. Ma non è solo la posizione privilegiata a renderlo straordinario. Brunate è, per chi sa osservare, un vero laboratorio a cielo aperto dello stile Liberty italiano, forse uno dei più densi, significativi e armoniosi dell’intero Nord Italia.
Perché proprio Brunate?
Alla fine dell’Ottocento, Milano cresceva rapidamente, borghese e ambiziosa. La nuova élite imprenditoriale cercava non solo svago ma anche un modo per esprimere la propria modernità culturale e sensibilità estetica. Brunate, raggiungibile dalla città in poche ore — grazie alla ferrovia prima, e alla funicolare dal 1894 — divenne la terrazza estiva dei milanesi colti e benestanti.
Ed è proprio in questa cornice che il Liberty ha attecchito con una coerenza rara: le ville non furono costruite come semplici residenze di villeggiatura, ma come manifesti estetici, spesso progettati da architetti di spicco o da ingegneri con ambizioni artistiche, su commissione di famiglie desiderose di distinguersi anche attraverso l’architettura.
Ville Liberty: un dialogo tra arte e natura
A Brunate il Liberty assume un’identità tutta sua. Non è il monumentalismo decorativo che vediamo a Torino, né l’esotismo orientaleggiante di alcune residenze palermitane. Qui, lo stile si adatta al paesaggio, accarezza i pendii, si mimetizza tra i larici e le betulle, con leggere torrette panoramiche, verande in ferro battuto, motivi floreali che sembrano germogliare direttamente dalle facciate.
Villa Cantaluppi Giuliani – 1910
Costruita nel 1910 dall’impresa Boggia, con pregevoli graffiti affidati alla ditta Giovanni Ghielmetti di Como, incarnava lo spirito eclettico‑Liberty del secondo decennio del Novecento.
Originariamente appartenuta alla famiglia Cantaluppi e successivamente acquisita dai Giuliani (proprietari di una nota casa farmaceutica), ora concessa in comodato d’uso al Comune e all’associazione Alpini di Brunate
Elementi distintivi:
- doppi balconi-loggia sui lati rivolti verso la valle;
- elegante pensilina in vetro e ferro battuto sopra l’ingresso;
- ornamenti floreali in cemento, ferro, vetro e ceramica che creano un collegamento visivo tra l’edificio e il paesaggio naturale circostante
Villa Rubino
Questa meravigliosa proprietà in vendita – edificata nel 1892 per i Conti Crespi di Vaprio d’Adda – è uno dei primi capolavori architettonici in stile pre liberty dell’area. Composta da più fabbricati, per un totale di 1.200 mq complessivi, all’interno di un incantevole parco di faggi centenari e piante pregiate di 1,2 ettari, l’intera proprietà è stata oggetto di più interventi di ristrutturazione conservativa volti a preservare i preziosi materiali dell’epoca. Ora è in vendita. Per info clicca qui
Forse la più simbolica nella sua posizione quasi sospesa lungo il sentiero che porta al Faro Voltiano. La si incontra come si incontra un’opera d’arte in un museo: all’improvviso, in silenzio. Le sue linee curve e le colorazioni pastello si fondono perfettamente con la luce del bosco.
Un patrimonio fragile e prezioso
Troppe di queste ville sono oggi inaccessibili, chiuse dietro cancelli o trasformate in proprietà private. Eppure, anche solo osservandole dall’esterno, si intuisce la raffinata utopia che le ha generate: un’idea di bellezza totale, dove arte, paesaggio, tecnologia (non dimentichiamo che la funicolare era un prodigio dell’ingegneria) e vita quotidiana dovevano fondersi in un unico gesto creativo.
Brunate è un luogo da visitare con lentezza, con sguardo allenato, con rispetto. Il Liberty qui non è solo decorazione: è filosofia dell’abitare, è visione di un mondo più armonico, nato da una stagione in cui la borghesia immaginava la modernità come una forma d’arte.
Conclusione: non solo architettura, ma memoria
Il Liberty a Brunate non è nostalgia: è testimonianza viva di un’epoca in cui la bellezza era considerata necessaria. Camminare tra queste ville significa ancora oggi dialogare con quel sogno. Un sogno borghese, certo, ma anche profondamente umano: abitare la natura, non sopraffarla.
Se venite a Brunate, non fermatevi solo al panorama — per quanto sublime. Alzate lo sguardo alle finestre, alle ringhiere, ai dettagli. Ogni villa è un frammento di un discorso più grande, che merita di essere ascoltato.
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